Saggezza popolare a parte, per cui una mela al giorno toglie il medico di torno, questo frutto contiene davvero sostanze benefiche per il nostro organismo: grazie alle fibre e ai polifenoli migliora il controllo della glicemia, riduce il picco glicemico post prandiale, stimola la funzionalità intestinale, aumenta il senso di sazietà ed ha effetti antiossidanti e ipocolesterolemizzanti.
Dalla ricerca arriva un’ulteriore validazione scientifica del noto proverbio. Ad aggiungere prove ai benefici già noti, ci ha pensato il Consorzio Melinda, che ha condotto uno studio in collaborazione con il Laboratorio di Medicina Rigenerativa del Dipartimento di Medicina traslazionale e per la Romagna dell’Università di Ferrara.
L’analisi rivela quanto già noto alla comunità scientifica: le mele contengono gli esosomi, piccole vescicole di dimensioni nanometriche. Ma, approfondendone l’attività, si scopre che sono in grado di dialogare direttamente con le cellule umane e di trasferire il loro contenuto informativo all’organismo umano, sotto forma di microRNA. Inglobati dalle cellule umane, stimolano alcune funzioni senza alterarne il genoma; agiscono a livello del sistema immunitario favorendo l’attività antinfiammatoria.
In Val di Non, la ricerca continuerà nel prossimo triennio, per valutare il contenuto e la qualità degli esosomi nelle diverse varietà di mela coltivate, per studiarne i meccanismi di funzionamento e i loro effetti sulle cellule umane, e ricercarne la presenza in altre specie vegetali e frutticole.
Questi primi dati sono, infatti, promettenti ma non si può dire quale sia la quantità minima di esosomi, e quindi di mele, necessaria per innescare le reazioni a catena sul sistema immunitario, e se questo effetto avvenga anche su altre cellule.