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Dal ritorno dei climatariani al boom degli insetti: le rivoluzioni in tavola

 

 

L’emergenza sanitaria ha aumentato il desiderio, da parte dei consumatori, di alimenti che possano avere un impatto benefico sul cambiamento climatico. Si tratta dei cosiddetti climatariani, per definirli con un termine che è tra i più utilizzati secondo il New York Times. Questa è solo una delle dieci tendenze in fatto alimentare emerse da recenti ricerche internazionali: attenzione alla sostenibilità ed impatto ambientale sono e saranno i fattori trainanti le nostre scelte, ridefinendo i principali settori economici del prossimo post pandemia.
Una ricerca americana dell’International Food Information Council, pubblicata su Forbes, rivela che nel 2020 il 54% dei consumatori ha scelto cibi biologici; secondo Innova Marketing Insights nei prossimi anni ci sarà un’impennata di consumi legati ai cibi a base vegetale, raggiungendo una crescita del 20% entro il 2024. I cibi del futuro, invece, saranno a base di insetti, fonte di proteine più sostenibili grazie al minor impatto ambientale e all’alto valore nutrizionale, appena sdoganati dalla European Food Safety Authority; a quanto reso noto da Bloomberg, su dati Dealroom, si tratterà di un business dirompente che supererà i 4,1 miliardi di dollari entro il 2025. Mentre il packaging alternativo alla plastica, secondo la Market Allied Research, aumenterà del 12,4% entro il 2022.
La digitalizzazione della catena alimentare, grazie alla presenza di cibi creati da intelligenze artificiali, sarà preminente secondo quanto riportato dal Today; le richieste di consegna del cibo a domicilio sono aumentate in maniera esponenziale durante i mesi di lockdown e continueranno a crescere anche quest’anno.
Spazio ai fitonutrienti: gli alimenti che offrono benefici immunitari saranno un must del post pandemia, perché i consumatori cercheranno in tutti i modi di rafforzare la propria salute. Si stima che il loro consumo raggiungerà i 24 miliardi di dollari entro il 2023. Per l’elevato contenuto di vitamina A e C e minerali come ferro e calcio, anche i super-frutti dell’Amazzonia faranno il loro ingresso sulle nostre tavole. Crescerà la richiesta di cibi ad alto contenuto di vitamina D, magnesio, probiotici: 3 consumatori su 5, secondo una ricerca di Innova Market Insights, sono alla costante ricerca di alimenti che possano impattare in maniera benefica la salute mentale e garantire una migliore qualità del sonno.
Aumenta la necessità di trasparenza delle aziende nei confronti dei consumatori: il 75% dei consumatori vorrebbe informazioni precise riguardanti l’origine dei cibi. Ma non è tutto, perché si fa strada già da diversi anni e spopolerà il foraging, la pratica di raccogliere piante e ingredienti che crescono in boschi e lungo i fiumi.

 

Trend commentati da Marco Roveda, pioniere del biologico, che ha realizzato una linea di zuppe fresche pronte confezionate in pack con carta PEFC:
“L’attenzione alla sostenibilità e all’impatto ambientale, soprattutto per quanto concerne i packaging alternativi alla plastica, saranno ancora più preminente all’interno del settore 

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