Non solo la nutrizione può influenzare la salute del cervello, ma anche una scarsa funzione cognitiva può influenzare la nutrizione, suggerendo una relazione bidirezionale, il che implica cautela nell’interpretazione dei dati scientifici sugli effetti causali dei metaboliti sulla funzione cognitiva. È quanto emerge in una nota pubblicata in questi giorni dal Medical News Today, che riporta la recente scoperta che la dieta mediterranea potrebbe svolgere un ruolo chiave nella prevenzione del declino cognitivo.
Un’attribuzione diretta alla dieta è difficile, ma lo studio dei ricercatori dell’Università di Harvard, pubblicato sulla rivista Alzheimer’s & Dementia, segnano comunque un passo nella giusta direzione in relazione all’esame del ruolo della dieta e del metabolismo del corpo per la salute del cervello. È stato dimostrato che i livelli di metaboliti plasmatici sono associati alla funzione cognitiva e alla demenza; la loro caratterizzazione può aiutare a comprendere i meccanismi alla base dello sviluppo della demenza. Inoltre, i metaboliti del sangue possono essere facilmente misurati e potrebbero fungere da biomarcatori per la stessa funzione cognitiva. I ricercatori hanno anche valutato l’associazione tra le abitudini alimentari, inclusa la dieta mediterranea, e i livelli di metaboliti nel sangue. L’associazione più forte è stata osservata tra beta-criptoxantina e assunzione di frutta, un carotenoide con proprietà antiossidanti che si trova nella frutta e nella verdura, e i livelli sono associati a un minor rischio di insulino-resistenza e disfunzione epatica.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36111689/