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Geneticamente modificati: miti e realtà

 

Ibridazione, innesto e breeding selettivo risalgono a 10.000 anni fa nel sud-ovest asiatico, ma gli alimenti geneticamente modificati, bioingegnerizzati o transgenici, continuano ad essere oggetto di discussione, complici la mancanza di accuratezza ed esaustività delle informazioni per i consumatori e un certo scetticismo riguardo la loro sicurezza per la nostra salute e per l’ambiente, a dispetto dell’uso diffuso e di nuove evidenze scientifiche, che dimostrano benefici per la catena della domanda e dell’offerta alimentare. Su questi aspetti fa chiarezza una recente nota di Honest Nutrition.
Definiti GM perché hanno subito modifiche al loro DNA, per introdurvi tratti che non possiedono naturalmente: i geni di un organismo vengono inseriti in un altro organismo utilizzando la tecnologia del DNA ricombinante, che può essere effettuata per migliorare le caratteristiche agricole della coltura o il valore nutritivo. Una precisazione va fatta: gli alimenti GM rappresentano una sottocategoria degli OGM, che include anche la modificazione genetica di microrganismi e animali.

 

Perché creare alimenti GM? 

Diversi fattori concorrono all’utilizzo della manipolazione di materiale genetico: la crescita demografica (si stima che la popolazione mondiale raggiungerà quota 9 miliardi entro il 2049), la qualità e la stabilità dell’agricoltura e il miglioramento delle proprietà nutrizionali.
La biotecnologia moderna identifica, isola e inserisce geni specifici in colture di interesse per migliorarne le caratteristiche; dal canto suo, la bioingegneria delle colture ed altre applicazioni tecnologiche alla produzione alimentare sono più veloci e hanno colmato una grave lacuna nella catena della domanda e dell’offerta. All’agricoltura tradizionale è imputabile la suscettibilità del raccolto a siccità, malattie e infestazioni da parassiti, nonché grandi volumi di pesticidi ed erbicidi. Vi sono piante di mais GM resistenti alla siccità e che consentono una maggiore resa, soia GM resistente agli erbicidi, salmoni GM (AquAdvantage) che crescono due volte più velocemente, papaia priva di virus e patate che non imbruniscono al taglio.
In seconda battuta, i miglioramenti di bioingegneria riguardano il profilo nutrizionale degli alimenti. La ricerca scientifica cerca di rendere disponibili nutrienti essenziali che spesso mancano nella dieta e prosegue lo studio dedicato al miglioramento dei prodotti transgenici, compresa la modifica dei probiotici e dei prebiotici per migliorare la salute dell’intestino. L’ananas a polpa rosa in Costa Rica con elevati livelli di carotenoidi riduce il rischio di malattie croniche, vi è mais ad alta concentrazione di lisina e il golden rice, dall’aspetto giallo o dorato da qui il nome, contiene alti livelli di beta-carotene, un precursore della vitamina A. 

 

Cosa c’è da sapere 

L’Agricultural Marketing Service of the Department of Agriculture (USDA) dispone un elenco di alimenti GM provenienti da tutto il mondo, aperto al pubblico e utile ad informare gli organismi di regolamentazione. Molti di questi alimenti vengono utilizzati come ingredienti per produrre altri prodotti alimentari, ma secondo la Food and Drug Administration (FDA), dal gennaio 2022, nuove leggi richiederanno che le etichette mostrino “alimenti bioingegnerizzati”, sia che il cibo stesso o gli ingredienti del prodotto siano GM.
L’Organizzazione mondiale della sanità e la FDA hanno dichiarato che gli alimenti GM sono sicuri. La FDA mantiene rigorosi standard di sicurezza alimentare per gli alimenti GM; l’EPA Environmental Protection Agency regola i pesticidi e i protettivi incorporati nelle piante che rendono le colture GM resistenti a insetti e virus; l’USDA garantisce che non siano dannosi per altre piante, monitorando l’impollinazione incrociata e le migliori pratiche di semina. Quando il materiale genetico viene introdotto nella coltura, nuove proteine possono formarsi, dando inizio a una risposta immunitaria o allergica. È raro ed uno studio del 2017 ha rilevato che gli alimenti GM non erano allergenici o neppure più allergenici delle loro controparti non GM.
È un malinteso comune credere che la carne coltivata in cellule sia GM, perché utilizza specificamente l’ingegneria dei tessuti cellulari. Questa nuova tecnologia cerca di soddisfare l’aumento della domanda di carne da parte della popolazione, offrendo al contempo un’opzione che riduce il tasso di malattie di origine alimentare e l’impatto ambientale delle operazioni di alimentazione animale concentrate.Frutta e verdura senza semi non sono GM ma impollinati in modo incrociato, innestati o sottoposti a regolazione ormonale per acquisire questa caratteristica. 

 

L’impatto sull’ambiente

Restano alcune preoccupazioni riguardo il potenziale impatto negativo degli alimenti GM sull’ambiente. L’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite cita l’incrocio indesiderato, il verificarsi di mutazioni dannose, una potenziale minaccia alla biodiversità e interruzione delle catene alimentari o dei cicli dell’ecosistema. Nel primo caso, i geni di una specie passano in un’altra vegetale diversa, creando potenzialmente problemi, come le erbacce resistenti agli erbicidi. Su questa questione la ricerca resta, però, inconcludente, come anche sulle mutazioni pericolose. Ulteriori studi definiranno il loro valore nutrizionale complessivo, mentre un attento monitoraggio dovrà essere condotto sull’impatto a lungo termine sulla salute e sull’ambiente.

 

www.medicalnewstoday.com

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