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I chewing gum senza zucchero fanno bene ai denti

 

 

Con la Giornata mondiale della salute orale, il 20 marzo, il chewing gum passa alla ribalta per il suo ruolo di efficace alleato insieme al dentifricio al fluoro e a un buono spazzolino.
Numerosi studi clinici, dall’inizio degli anni ’60 ad oggi, dimostrano che il consumo regolare di chewing gum con xilitolo, per periodi di tempo prolungati, è in grado di diminuire la concentrazione orale dei batteri cariogeni. La masticazione stimola la produzione di saliva, che neutralizza il PH acido della placca, favorendo una buona mineralizzazione dello smalto.
Gli effetti benefici si possono ottenere masticando 1-2 confetti per 20 minuti, almeno 3 o 4 volte al giorno dopo pasti e spuntini: lo stesso movimento meccanico della masticazione del chewing gum aiuta nella rimozione dei detriti alimentari dalle superfici dentali, eliminandone in soli 3 minuti circa la metà.
Lo xilitolo inibisce la crescita dei batteri che avviano il processo carioso di demineralizzazione di smalto e dentina ma dona altresì una sensazione di alito fresco. I suoi cristalli, sciogliendosi nella saliva durante la masticazione, assorbono calore e abbassano la temperatura del cavo orale in maniera transitoria. Anche il mentolo stimola i recettori del freddo facendoci percepire una maggiore freschezza durante la respirazione.
E quando il confetto contiene ingredienti funzionali, come calcio carbonato e tripolifosfati, si può avere un effetto sul candore dei denti, prevenendo la comparsa di nuove macchie o rallentandone l’accumulo.

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