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Il brain detox per avere una memoria di ferro

 

 

Difficoltà di concentrazione e vuoti di memoria sono sintomi legati all’avanzare dell’età ed anche a malattie, come il Covid-19. Una corretta alimentazione e uno stile di vita sano possono aiutarci, lo dimostrano recenti studi scientifici. Uno, in particolare, condotto dal Massachusetts Institute of Technology e pubblicato su Psychological Science, rivela che ognuno è il personal trainer del proprio cervello. È stato dimostrato, infatti, che ci sono aree cerebrali particolarmente sensibili all’invecchiamento ed altre più resistenti, ma soprattutto altre che continuano a maturare, anche dopo i 50 anni, come avviene all’area deputata alla capacità di codificare le emozioni altrui. A fare la differenza, mantenendo il cervello efficiente a ogni età, è la riserva cognitiva dettata dall’abitudine a studiare, leggere, avere una vivace vita sociale e accumulare esperienze.
Esistono sostanze utili a ripulire il cervello dalle tossine e avere una memoria di ferro. La spermidina, per esempio, una sostanza presente soprattutto nei formaggi stagionati e nel salmone, in grado di ripulire gli ingranaggi della memoria, mantenendoli in piena efficienza. Definita la molecola del brain detox, è in grado di ripulire le cellule cerebrali dagli aggregati proteici tossici che si accumulano nel cervello, di riattivare la comunicazione tra le sinapsi, producendo un effetto positivo sulla memoria anche in condizioni di elevato carico di informazioni. Assolatte cita i risultati di uno studio del Telethon Institute of Genetics and Medicine pubblicato su Aging Cel. Un altro studio pubblicato su Nature Medicine ha dimostrato che questa molecola contribuisce alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, soprattutto negli uomini, e che una sua assunzione elevata è legata a mortalità più bassa. Altri ricercatori rivelano effetti positivi anche sulla longevità.
Di recente si è scoperto che anche la tirosina, un aminoacido presente nelle proteine del latte e che con la stagionatura si cristallizza, aumenta la disponibilità di dopamina che, a sua volta, migliora le prestazioni cognitive, come la capacità di memoria e la prontezza mentale. E sempre nei formaggi stagionati si trovano altri due importanti “carburanti” del cervello: la caseina e il siero di latte, che favoriscono la produzione di glutatione, l’antiossidante prodotto dal nostro organismo che agisce sulle funzioni cerebrali difendendole dalle malattie neuro-degenerative.
Gli oltre 100 miliardi di neuroni collegati da una rete di 160mila chilometri di fibre nervose presenti nel nostro cervello hanno bisogno di sostanze “mediatrici” apportate dagli alimenti, ben individuate dalle ricerche più recenti. Tra queste, ci sono il triptofano, la colina, il magnesio e la vitamina B6. Per assicurarsi questi nutrienti-chiave basta seguire la dieta mediterranea, poiché li fornisce tutti e in quantità appropriate, riuscendo a rallentare il declino cognitivo e a proteggere dallo sviluppo dell’Alzheimer, come ha concluso uno studio svolto dalla Swinburne University of Technology e dala Deakin University di Melbourne.

 

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