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Il caffè allontana il Parkinson



Il caffè allontana il Parkinson

L’ipotesi di un legame tra consumo di caffè e minore rischio di sviluppare alcune malattie neurodegenerative, come il Parkinson, trova ulteriore forza nello studio “Nutritional Risk Factors, Microbiota and Parkinson’s Disease: What Is the Current Evidence?”  pubblicato sulla rivista “Nutrients”, nel quale sono state revisionate le ricerche più rilevanti dal 2000 ad oggi, con l’obiettivo d’indagare i fattori genetici e ambientali coinvolti nella patogenesi del Parkinson.

Come già evidenziato da numerosi studi, anche in questo caso si confermerebbe che il consumo di caffè, in dosi moderate e all’interno di uno stile di vita sano e attivo, favorisca una riduzione o un ritardo nell’insorgenza del Parkinson. Sarebbe la caffeina il fattore decisivo, ma resta ancora da identificare con chiarezza il meccanismo d’azione. Anche alla luce di questi risultati l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), nel suo parere sulla sicurezza della caffeina, ha indicato come un’assunzione moderata di caffè, tipicamente 3-5 tazzine al giorno, sia sicura nella popolazione adulta e possa far parte di una dieta sana ed equilibrata, e di uno stile di vita attivo.



Leggi l’articolo originale su FoodExecutive

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