Il frutto dell’albero del pane, alimento base tradizionale delle isole del Pacifico, usato per secoli nei Paesi di tutto il mondo, sta ottenendo l’approvazione e lo status di superfood da parte dei nutrizionisti. I risultati della sperimentazione condotta da un gruppo di ricercatori della British Columbia, pubblicati sulla rivista PLOS ONE, ne evidenziano, infatti, il grande potenziale come coltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente e ad alta produzione, utile per la sicurezza alimentare globale e per mitigare l’insorgere del diabete.
I pochi studi effettuati sinora su questo frutto, che può essere raccolto, essiccato e macinato in una farina senza glutine, avevano esaminato il solo indice glicemico, di fatto basso e quindi paragonabile a molti alimenti base comuni come grano, manioca, igname e patate. La recente ricerca ha l’obiettivo di fornire dati fondamentali sull’impatto di una dieta a base di frutto dell’albero del pane attraverso un modello in vitro e in vivo.
I ricercatori hanno utilizzato quattro frutti dello stesso albero alle Hawaii, spediti al Murch Lab dell’UBC Okanagan, e hanno stimato la digeribilità delle proteine attraverso un modello di digestione enzimatica a più stadi, confrontandole con quelle del grano. Le proteine del frutto dell’albero del pane sono risultate più facili da digerire rispetto a quelle del grano nel modello di digestione enzimatica prodotta. I topi alimentati con la dieta del frutto dell’albero del pane riportavano un tasso di crescita e un peso corporeo, oltre ad un consumo giornaliero di acqua, significativamente più elevati rispetto a quelli nutriti con la dieta standard. Alla fine delle tre settimane di lavoro in laboratorio, la composizione corporea era simile tra le due diete.
La conoscenza dettagliata e sistematica dell’impatto del consumo della farina del frutto dell’albero del pane sulla salute è l’evidenza scientifica indispensabile per riconoscerlo come alimento base o funzionale. I dati di questo studio dimostrano che una dieta a base di questo frutto non ha alcun impatto tossico sulla salute. La farina prodotta è, altresì, un’opzione proteica priva di glutine, a basso indice glicemico, ricca di nutrienti e completa per i cibi moderni. Ad esempio, considerato il consumo medio giornaliero di cereali negli Stati Uniti pari a 189 g al giorno, se una persona mangia la stessa quantità di frutto dell’albero del pane cotto può soddisfare fino a quasi il 57% del fabbisogno giornaliero di fibre, oltre il 34% del fabbisogno proteico e allo stesso tempo consumare vitamina C, potassio, ferro, calcio e fosforo.
http://dx.doi.org/10.1371/journal.pone.0236300