Cos’ha di speciale il miele? Il suo potere dolcificante non deriva esclusivamente da fruttosio e glucosio. Gli esperti riferiscono del 15% composto da dozzine di zuccheri rari, quali isomaltulosio, kojibiosio, trealosio emelezitosio, che vantano molti benefici fisiologici e metabolici, tra cui il miglioramento della risposta al glucosio, la riduzione della resistenza all’insulina e la promozione della crescita di batteri associati alla salute dell’intestino.
E non è tutto. Il miele contiene molte molecole bioattive più degli zuccheri, inclusi polifenoli, flavonoidi ed acidi organici, i quali hanno effetti antibiotico, anti-cancro, effetto anti-obesità, proteggono contro i radicali liberi danni e riducono l’infiammazione.
La notizia che il miele, in particolare il monofloreale crudo, possa essere un sostituto più salutare dello zucchero già consumato, giunge dall’Università di Toronto, in Canada: gli studiosi hanno prove che il grezzo e l’uniflorale forniscono il maggior beneficio cardiometabolico. Lo studio appare su Nutrition Reviews.
I prodotti a base di miele sono spesso pastorizzati, per comodità non per sicurezza, poiché la lavorazione rallenta la granulazione naturale. Il miele grezzo no. Quest’ultimo contiene una serie di sostanze nutritive ed ha un effetto particolarmente positivo sulla glicemia a digiuno. Il monofloreale deriva esclusivamente dal nettare raccolto dalle api di un singolo tipo di pianta, o anche di una singola pianta, come il miele di Tupelo, di trifoglio, di robinia e di lavanda francese. Quello di trifoglio e robinia abbassano, per esempio, il colesterolo LDL e il colesterolo generale, così come i trigliceridi a digiuno; il primo nello specifico riduce anche i livelli di glucosio a digiuno.Dallo studio emergerebbe che il miele sollevi i marcatori di infiammazione IL-6 e TNF-alfa, suscitando qualche preoccupazione. I ricercatori, però, rassicurano che un loro aumento potrebbe effettivamente portare ulteriori benefici: IL-6 può svolgere un ruolo di controllo del glucosio, migliorando il metabolismo di tutto il corpo sia del glucosio che dei lipidi; l’aumento di TNF-alfa, un indicatore della risposta immunitaria innata del corpo, può suggerire un miglioramento dell’immunità.