di Sebastiano Porretta
coordinatore scientifico di “Alimenti Funzionali”
La scienza sensoriale è un campo multidisciplinare che utilizza la vista, l’olfatto, il gusto, l’udito e il tatto per misurare, interpretare e comprendere le risposte umane agli alimenti e bevande. Ed è un settore che continua a crescere e ad adattarsi al rapido cambiamento delle preferenze dei consumatori e alle sfide sociali, tecnologiche e ambientali che plasmano il futuro del cibo. Ma dove si sta dirigendo?
Il futuro del cibo è uno spazio entusiasmante e l’importanza dell’esperienza sensoriale per i consumatori non verrà mai meno: se qualcosa non ha un buon sapore o non soddisfa le esigenze e le aspettative dei clienti, non lo compreranno, indipendentemente dai progressi scientifici interessanti o nuovi che sono stati condotti. Ora ci troviamo in un momento unico in cui possiamo sfruttare le nuove tecnologie per esaminare più a fondo il modo in cui interagiamo con il cibo per prendere decisioni di acquisto. Utilizzando la realtà virtuale, ad esempio, è possibile oltrepassare i confini ed esplorare spunti sensoriali da un nuovo ambiente. L’aumento degli acquisti alimentari online ha portato a una nuova entusiasmante area di studio: come possiamo offrire un’esperienza sensoriale in un paesaggio virtuale?
L’intelligenza artificiale è incentrata sull’apprendimento automatico e sul permettere che una macchina faccia ciò che farebbe un essere umano. Abbiamo già incorporato elementi di automazione che ci aiutano, ad esempio, a non calcolare più manualmente le nostre statistiche. Abbiamo una macchina per farlo.
Quindi, c’è un elemento d’intelligenza artificiale di base che usiamo ogni giorno, presupponendo che si stia utilizzando un programma per l’analisi dei dati. L’intelligenza artificiale potrà essere uno strumento utile per integrare la valutazione sensoriale mentre ci si adatta a un mondo e a un panorama di consumatori in continua evoluzione, ma una cosa importante da tenere sempre a mente è che i suoi risultati saranno più accurati, tanto più lo saranno gli input che forniamo. L’intelligenza artificiale può essere poi utilizzata per creare connessioni all’interno dei dati che potrebbero essere trascurati, per esaminare i cambiamenti di formulazione da una nuova prospettiva e prevedere dal punto di vista del consumatore la “successiva via migliore”. Dobbiamo riconoscere, tuttavia, che l’intelligenza artificiale è lì per aiutarci a svolgere compiti e definire informazioni migliori più rapidamente, ma non ancora per sostituirci. Un buon ricercatore sensoriale dev’essere aperto ad altre opinioni e idee. Le intuizioni che si possono ottenere da aree esterne al cibo renderanno uno scienziato più efficace. La comunicazione e la capacità di business sono fondamentali: essere in grado di parlare con il tecnico di laboratorio, il team di ricerca e sviluppo, i quadri intermedi e i dirigenti che prendono le decisioni finali.
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