Il teff, un cereale senza glutine, vanta un elevato valore nutritivo ed una composizione nutritiva che include carboidrati complessi, acidi grassi insaturi, oligoelementi e sostanze fitochimiche. Relativamente nuovo negli Stati Uniti, è stato a lungo un superfood in Africa orientale, specie in Etiopia. Ed oggi i ricercatori della Cornell University confermano i suoi effetti positivi per la salute intestinale, come riportano in uno studio pubblicato su Nutrients, dopo aver valutato i potenziali benefici nutrizionali dei composti bioattivi di origine vegetale in un modello in vivo.
Per la prima volta, i ricercatori hanno associato gli estratti di semi di teff e il suo consumo con gli effetti positivi sulla composizione e sulla funzione del microbioma intestinale, spiegando potenzialmente perché la prevalenza di carenze alimentari di ferro e zinco in Etiopia, sebbene ancora significativa, è inferiore rispetto ad altre nazioni africane vicine.
Nell’ambito della sperimentazione, l’estratto di fibra di semi di teff è stato iniettato nel liquido amniotico fertile delle uova di Gallus gallus, costituito principalmente di acqua e peptidi corti, il 17° giorno dello sviluppo embrionale; il liquido amniotico e la soluzione nutritiva aggiunta vengono consumati dall’embrione entro il 19° dell’incubazione embrionale. Hanno quindi testato come un composto candidato, in questo caso l’estratto di grano di teff, o una soluzione influenzi il tratto gastrointestinale, ma anche altri sistemi o altri tessuti, confermando gli effetti positivi sul microbioma intestinale e sulla funzionalità duodenale (intestino tenue) e sulla morfologia dei tessuti.
Diverse importanti vie metaboliche batteriche sono state arricchite dall’estratto di teff, probabilmente per via dell’elevata concentrazione relativa in fibre, dimostrando un’importante interazione batterico-ospite che contribuisce al miglioramento dello stato fisiologico di ferro e zinco e alla funzionalità dell’apparato digerente intestinale e superficie assorbente.