L’isomaltulosio è un carboidrato a basso indice glicemico e insulinemico disponibile come costituente nelle bevande sportive, ma non è chiaro se la reidratazione post-esercizio ottenuta mediante la sola ingestione di questo tipo di bevande differisca rispetto ad altri carboidrati. Presso il Laboratorio di Fisiologia dell’Esercizio e dell’Ambiente all’Università di Niigata, in Giappone, un gruppo di ricercatori ha coinvolto tredici giovani uomini in una valutazione di confronto tra isomaltulosio, saccarosio e miscele di glucosio e fruttosio sul loro stato di idratazione post-esercizio.
I partecipanti hanno eseguito esercizi intermittenti al caldo, per indurre una ipo-idratazione e sono stati quindi reidratati con bevande formulate con differenti percentuali di glucosio e fruttosio, di saccarosio o di isomaltulosio.
Dai risultati, pubblicati su European Journal of Nutrition, si evincono una variazione del volume plasmatico inferiore in isomaltulosio rispetto al saccarosio, fino a 90 minuti di recupero senza differenze da allora in poi, e cambiamenti concomitanti nei livelli di glucosio nel sangue, maggiori in isomaltulosio (rispetto ad altre bevande dopo 90 minuti di recupero); la secrezione plasmatica di insulina, che potenzialmente aumenta il riassorbimento renale di sodio e la ritenzione di liquidi, non differiva tra i trial.
L’isomaltulosio ha, dunque, indotto una maggiore ritenzione del volume di fluido netto rispetto al saccarosio, dimostrando che la reidratazione con una bevanda isomaltulosa dopo lo stress da esercizio fisico induce un recupero comparabile del volume plasmatico e una maggiore ritenzione di liquidi netta rispetto ad altre bevande, sebbene questa risposta sia ritardata. “Il trasporto ritardato dell’acqua insieme all’assorbimento del glucosio può modulare questa risposta”, spiegano i ricercatori.