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L’introduzione precoce del glutine può prevenire la celiachia nei bambini

 

I risultati di una recente sperimentazione EAT, condotta da un gruppo di ricercatori del King’s College di Londra e pubblicata su JAMA Pediatrics, individuano nell’introduzione precoce di glutine nella dieta di bambini, a partire dai 4 mesi di età, una possibile strategia di prevenzione efficace contro la celiachia, malattia autoimmune il cui solo trattamento prevede l’esclusione a lungo termine del glutine dalla dieta. Quest’ultimo, già in piccolissime quantità, può causare danni al rivestimento dell’intestino, impedire il corretto assorbimento del cibo e provocare gonfiore, vomito, diarrea, costipazione e stanchezza.
Precedenti studi avevano indagato gli effetti dell’introduzione precoce del glutine nei bambini variando la quantità di glutine consumata e la tempistica dell’introduzione. Questo studio ha indagato gli effetti dell’assunzione di glutine durante l’allattamento al seno, mettendo a confronto i soggetti della sperimentazione con bambini che hanno evitato cibi allergenici e consumato solo latte materno fino all’età di sei mesi, come previsto dalle linee guida del governo del Regno Unito.
Ai neonati sono stati somministrati 4 g di proteine del grano a settimana a partire dai quattro mesi di età, sotto forma di due biscotti ai cereali a base di grano come Weetabix, che rappresentano una porzione di grano adeguata all’età. 1004 bambini sono stati testati per gli anticorpi antitransglutanimasi, un indicatore della celiachia, a tre anni di età. Nei bambini che hanno ritardato l’introduzione del glutine fino a dopo i sei mesi di età, la prevalenza della celiachia a tre anni di età era più alta del previsto (1,4% di un gruppo di 516 bambini). Al contrario, tra i 488 bambini che hanno introdotto il glutine a partire dai quattro mesi di età, non ci sono stati casi di celiachia.
Gideon Lack, docente al King’s College di Londra e a capo del servizio di allergia infantile all’Evelina London Children’s Hospital, ha spiegato che si tratta del primo studio che prova come l’introduzione precoce di quantità significative di grano nella dieta di un bambino prima sei mesi di età possa impedire lo sviluppo della celiachia e che ha implicazioni anche per altre malattie autoimmuni, come il diabete di tipo 1, ma saranno necessari ulteriori studi clinici più ampi. 

 

http://dx.doi.org/10.1001/jamapediatrics.2020.2893

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