È italiano, nonché uno dei vincitori Grant 2021 assegnati da Fondazione Umberto Veronesi, il ricercatore dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma, che studia gli effetti dell’idrossitirosolo sulle cellule staminali neuronali. Il suo studio è il primo al mondo a cercare di identificarne l’azione attiva di tipo preventivo e nutraceutico, lui si chiama Giorgio D’Andrea.
Sono numerosi gli studi che dimostrano gli effetti benefici dell’olio d’oliva sul sistema cardiocircolatorio e quello intestinale, restano invece molte incognite per quanto riguarda il sistema nervoso centrale. “Abbiamo già dimostrato che l’ingestione di idrossitirosolo stimola la produzione di nuovi neuroni a partire da cellule staminali. Ora l’obiettivo è capire come si comportano questi nuovi neuroni, se aumentano effettivamente anche le capacità di apprendimento e di memoria”, spiega D’Andrea.
La ricerca è nella fase operativa con l’avvio dei test e si attendono le prime indicazioni. Il progetto, così come il finanziamento della ricerca, in collaborazione con Fondazione Veronesi, rientra nel piano di sostenibilità decennale “A Hand for the Future” di Monini.
L’altra faccia della ricerca
L’interesse nei confronti dell’idrossitirosolo è poliedrico, spaziando dagli aspetti scientifici a quelli medici, sino all’ambiente. È infatti presente anche nell’acqua di scarto della produzione di olio e così com’è oggi rappresenta una sostanza inquinante che D’Andrea e colleghi, in un’ulteriore indagine, vorrebbero estrarre. La sperimentazione per il recupero dei polifenoli dalle acque di vegetazione, al fine di riutilizzare le acque “purificate” per l’irrigazione dei campi senza limiti di utilizzo, è stata avviata da Monini, in collaborazione con l’Università di Perugia. Si attende lo studio di fattibilità per fine anno, si prevede una sperimentazione a partire dal 2022 e l’industrializzazione di processo dal 2023.