Come riferiscono i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), negli Stati Uniti le malattie cardiache sono all’origine di circa 1 decesso su 4. Pressione alta, elevati livelli di colesterolo e il fumo sono i fattori che concorrono alla possibilità di svilupparle e, a loro volta, aumentano il rischio di attacchi di cuore, aritmia o insufficienza cardiaca. Ma la dieta corre in nostro aiuto.
Per diversi anni, i ricercatori hanno dimostrato i benefici di una dieta mediterranea (olio d’oliva, verdure, noci, legumi, frutta e cereali integrali, con piccole quantità di latticini e carne ed una moderata quantità di pesce e vino rosso) sulla salute del cuore ed esperti, tra cui l’American Heart Association (AHA), hanno correlato miglioramenti anche a diete a basso contenuto di grassi quantità e maggiori di carboidrati complessi.
In un recente studio, riassunto sulla rivista PLOS Medicine, i ricercatori hanno determinato i potenziali benefici di entrambe le diete sulla disfunzione endoteliale, analizzando i dati raccolti come parte del Coronary Diet Intervention with Olive Oil and Cardiovascular Prevention, uno studio clinico randomizzato in singolo cieco. Il grado di danno endoteliale predice il verificarsi di futuri eventi cardiovascolari, come negli infarti miocardici acuti, spiegano i ricercatori, i quali specificano che se si è in grado di agire nelle fasi iniziali, stimolando la rigenerazione e una migliore funzione endoteliale, è possibile prevenire il ripetersi di attacchi di cuore e malattie cardiache.
Lo studio ha incluso 1.002 persone con malattia coronarica che non avevano avuto un evento coronarico negli ultimi 6 mesi. I ricercatori hanno utilizzato la dilatazione mediata dal flusso per determinare un livello di base di disfunzione endoteliale tra i partecipanti; hanno quindi assegnato i partecipanti a due gruppi (dieta mediterranea per un anno e dieta a basso contenuto di grassi per un anno), misurando nuovamente la funzione endoteliale.
Rispetto alla dieta a basso contenuto di grassi, quella mediterranea ha migliorato significativamente la funzione endoteliale dei partecipanti, indipendentemente dalla gravità della disfunzione, induceva una migliore funzione endoteliale, perché le arterie erano più flessibili nell’adattarsi alle diverse situazioni in cui è richiesto un maggiore flusso sanguigno; anche la capacità dell’endotelio di rigenerarsi era migliore e il danno all’endotelio era drasticamente ridotto, anche nei pazienti a rischio grave. La dieta mediterranea ha, inoltre, portato a livelli migliori di colesterolo lipoproteico ad alta densità e riduzioni del glucosio a digiuno e della proteina C-reattiva, rispetto alla dieta a basso contenuto di grassi.