I servizi di food delivery hanno acquisito una rilevanza sempre maggiore, offrendo comodità e praticità a milioni di persone in tutto il mondo. Tuttavia, per chi soffre di celiachia o allergie alimentari, ordinare cibo da queste piattaforme può rappresentare una sfida, con il timore costante di contaminazioni incrociate con ingredienti che possono rappresentare un pericolo per la propria vita. In questo contesto, la gestione del pasto in sicurezza diventa una priorità assoluta.
La celiachia e le allergie alimentari sono patologie che richiedono un’attenzione costante dell’alimentazione poiché, come più volte ribadito, anche una minima contaminazione può scatenare reazioni avverse, mettendo a rischio la salute del consumatore. Pertanto, garantire la sicurezza alimentare diventa cruciale, anche e soprattutto quando si tratta di servizi di delivery.
Una delle prime linee di difesa è la comunicazione chiara trasparente tra il cliente e il fornitore del servizio. Le piattaforme dovrebbero consentire di specificare le proprie esigenze dietetiche in modo preciso e dettagliato, includendo possibilmente non solo celiachia e allergie, ma anche intolleranze quale quella al lattosio. È bene ricordare che la legge (reg. eu 1169/11) obbliga gli operatori alimentari a indicare per iscritto gli allergeni presenti: in questo caso dev’essere indicato nel menù prima che il cliente effettui la scelta. Nel caso in cui poi si decida d’indicare l’assenza di glutine in un prodotto, è bene ricordare che, in base al reg. eu 828/14 la dicitura ha valore legale e sta a indicare che il prodotto ha un quantitativo di glutine inferiore a 20ppm.
I ristoranti e le cucine partner dei servizi di delivery devono essere adeguatamente formati sulle pratiche di sicurezza alimentare, compresa la gestione delle allergie e della celiachia. Il personale dev’essere consapevole della gravità di queste condizioni e dell’importanza di evitare contaminazioni incrociate durante la preparazione e la manipolazione del cibo. È importante osservare che, già nella formazione del personale per il sistema haccp, esiste un modulo dedicato alla conoscenza dei protocolli per poter servire in sicurezza un cliente allergico o celiaco.
Prima di confezionare un ordine per un consumatore con esigenze dietetiche particolari, i ristoranti devono innanzitutto, come per i locali con consumazione in situ, essere in grado di verificare con certezza gli ingredienti utilizzati e le modalità di preparazione del piatto. Questo include la conferma della assenza di glutine o di allergeni specifici, nonché la garanzia di utilizzo di utensili e attrezzature pulite e prive di contaminazioni.
Nel caso del delivery si aggiunge il momento dell’imballaggio e l’etichettatura chiara. Gli alimenti destinati a clienti celiaci o allergici devono essere confezionati separati dagli altri ordini e adeguatamente etichettati per evitare confusione. Inoltre, le etichette dovrebbero fornire informazioni dettagliate sugli ingredienti e sulle possibili contaminazioni incrociate. Per quanto invece concerne gli allergici, l’etichetta deve riportare l’eventuale presenza dei 14 allergeni indicati nell’allegato 2 del Reg.1169 in modo chiaro e netto, con caratteri ben riconoscibili.
Continua a leggere l’approfondimento a cura di Rossanina Del Santo, che pubblichiamo sulla rivista
Abbonati a “Alimenti Funzionali” QUI