Con circa 80 milioni di persone affette da ipertensione e con le malattie cardiovascolari prima causa di morte negli Stati Uniti, qualsiasi intervento in grado di diminuire la pressione sanguigna sembra poter essere in grado di salvare vite umane.
Sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics (2015, vol. 115, n. 3) ricercatori della Florida State University hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sugli effetti del consumo di mirtilli.
Al test clinico di 8 settimane, randomizzato, a doppio cieco e controllato con placebo, hanno partecipato 48 donne in menopausa con accertata ipertensione allo stadio pre-1 e 1. A questo stadio di ipertensione non sono previsti interventi di tipo farmaceutico, ma piuttosto cambiamenti nello stile di vita, quale un diverso approccio dietetico.
Durante lo studio, la dieta giornaliera è stata arricchita con l’incorporazione di mirtilli liofilizzati in polvere equivalenti a una tazza di mirtilli freschi e i ricercatori hanno accertato una migliore pressione sanguigna e una ridotta rigidità delle arterie grazie a una maggiore vasodilatazione mediata dall’ossido nitrico (NO). Si ritiene che la biodisponibilità dell’ossido nitrico aumenti la vasodilatazione dipendente dall’endotelio portando a una minore pressione sanguigna.
Alla conclusione dello studio, il valore della pressione sistolica era diminuito del 5,1% e quello della pressione diastolica del 6,3% delle donne alle quali era stata somministrata la polvere di mirtilli, mentre per quelle del gruppo placebo non era stato registrato alcun cambiamento. Inoltre, nel primo gruppo erano aumentati in modo significativo i valori di NO, mentre nel gruppo di controllo non erano state segnalate variazioni.
Tra tutti i frutti, i mirtilli sono i più ricchi di composti fenolici, quali flavonoidi, acidi fenolici e stilbeni, conosciuti per la loro attività biologica e l’elevata capacità antiossidante. Sono un potenziale alimento funzionale nei confronti della salute vascolare.