ABBONATI ALLA RIVISTA

ABBONATI ALLA RIVISTA →

Origini del diabete: cambiano tra uomini e donne

 

 

A rivelarlo è una ricerca condotta presso la Concordia University di Montreal, in Canada, e pubblicata su Obesity Reviews, in cui i ricercatori evidenziano come lo sviluppo della malattia dipenda dalla posizione e dalle caratteristiche del tessuto adiposo in ciascun sesso.
A fronte della crescita più rapida di soggetti stimati affetti dal diabete mellito di tipo 2 osservata nei Paesi a basso e medio reddito (si è passati da 108 milioni nel 1980 a 422 milioni nel 2014) resta ancora molto da comprendere. Ad esempio, è provato che il diabete sia collegato all’obesità, ma non si conoscono tuttavia i motivi esatti per cui quest’ultima provochi la malattia. Quest’esamina di quasi 200 centinaia di articoli scientifici porta all’osservazione che diverse regioni del tessuto adiposo contribuiscono al rischio di malattia in modo diverso.
Le donne tendono a immagazzinare il grasso appena sotto la pelle, gli uomini intorno agli organi, con un distinguo tra grasso sottocutaneo e viscerale. Il grasso stesso cresce, si disperde e interagisce con il sistema infiammatorio e immunitario in modo differente. Negli uomini si espande perché le cellule adipose crescono di dimensioni; nelle donne, le cellule adipose si moltiplicano e aumentano di numero. Questo cambia con la perdita dell’ormone protettivo estrogeno, che scompare con la menopausa e può spiegare perché gli uomini sono più suscettibili al diabete prima della vita rispetto alle donne.L’ipotesi, dunque, è che il rischio di diabete sia guidato dall’espansione del grasso viscerale negli uomini e di quello sottocutaneo nelle donne. Sono state osservate differenze complessive nel livello di segnalazione delle cellule immunitarie, dell’ormone e delle cellule negli uomini e nelle donne che sembrano supportare origini diverse nel diabete tra i sessi. Identificando come i rischi della malattia differiscano, gli approcci clinici al trattamento potrebbero essere meglio definiti tra i sessi. “Se comprendessimo le differenze tra loro, potremmo raccomandare trattamenti a uomini e donne in base a come funzionano i farmaci per il diabete”, concludono i ricercatori.

 

https://dx.doi.org/10.1111/obr.13393 

Articoli simili