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Quello che devi sapere sulle proteine vegetali

½ frutta e verdura (idealmente, diversi tipi e colori) – ¼ proteine vegetali (legumi, frutta secca, semi, prodotti a base di soia) – ¼ cereali integrali (pasta, riso, pane integrale, ecc.)

Scegliere di seguire una dieta vegetariana è il primo passo, va poi ben pianificata includendo una grande varietà di cibi vegetali integrali, per evitare il rischio di carenza di alcuni nutrienti, per esempio ferro, calcio, vitamina B12 e D, iodio, zinco e alcuni acidi grassi omega-3, che ritroviamo in pesce, carne, latticini e uova. 
Il Consiglio europeo di informazione sull’alimentazione (EUFIC) illustra i benefici di un’alimentazione a base vegetale per la nostra salute. Di fatto, legumi e verdure, per citare alcuni cibi vegetali integrali, forniscono più fibre e antiossidanti e contengono meno grassi saturi, sodio e colesterolo rispetto a carne e latticini.
Partiamo dalla quantità di proteine di cui abbiamo bisogno ogni giorno.
In media, un adulto sano dovrebbe mangiare almeno 0,83 g di proteine per kg di peso. I requisiti variano su base individuale, considerando anche il livello di attività fisica svolta, lo stato di salute, un eventuale stato di gravidanza o l’allattamento al seno.
Una dieta a base vegetale può fornire un quantitativo sufficiente di proteine. Ciò che conta è anche la loro qualità, quest’ultima definita dalla quantità di aminoacidi essenziali che forniscono (e che dobbiamo assumere esclusivamente dalla dieta). Alcune piante, come la soia, contengono proteine di alta qualità e, includendo durante il giorno quelle di legumi, cereali integrali, frutta secca, semi e prodotti a base di soia, è possibile combinare e integrare i diversi aminoacidi nel modo giusto.

Fonti vegetali di proteine

Oltre a legumi e cereali integrali, vi sono prodotti simili alla carne per colore, consistenza o gusto, ma realizzati con fonti proteiche di origine vegetale. I sostituti della carne a base di soia (tofu, tempeh e proteine vegetali testurizzate), seitan (prodotto dalle proteine del grano) e micoproteine (prodotte dal fungo Fusarium venenatum). Alcuni sostituti della carne possono essere più ricchi di sale e grassi saturi; mentre eccezione fatta per i prodotti a base di soia, le alternative al latte a base di cereali o noci (come avena, mandorle e latte di riso), così come il formaggio vegano, attualmente non forniscono abbastanza proteine da esserne considerate una buona fonte.

5 consigli per ottenere il massimo dalle proteine vegetali

Mettere in ammollo per qualche ora prima della cottura i legumi secchi ne migliora digeribilità; meglio non usare la stessa acqua per bollirli o cuocerli. Gli esperti suggeriscono di includere regolarmente sia cereali che legumi, perché si completano a vicenda negli aminoacidi essenziali che forniscono. E di ricercare prodotti fortificati (come alternative a base vegetale al latte e ai latticini o prodotti a base di cereali) per aumentare l’assunzione di vitamine del gruppo B, ferro, vitamina B12 e calcio.
Abbinare alimenti a base vegetale a cibi ricchi di vitamina C aiuta ad aumentare l’assorbimento del ferro da legumi, cereali integrali e altre fonti vegetali. Infine, anche se sono buone fonti di proteine, frutta secca e semi sono relativamente ricchi di grassi e calorie, da qui la raccomandazione di ridurne le porzioni.

 

 

Contenuto proteico nei prodotti a base di soia: tempeh, semi di soia (bolliti), fagioli edamame (bolliti), tofu, yogurt di soia e bevanda di soia non zuccherata e fortificata.

 

Contenuto proteico nei legumi: lupini, fagioli dagli occhi, fagioli rossi, fagioli mungo, fagioli bianchi, lenticchie, ceci e piselli (surgelati).

 

Contenuto proteico nei cereali e nei cereali integrali: fiocchi d’avena, grano saraceno, quinoa, spelta e amaranto.

 

Contenuto proteico nei cereali e nei cereali integrali: seitan, fiocchi di crusca, pane integrale, pasta non integrale (bollita) e riso integrale (bollito).

 

Contenuto proteico nella frutta secca: arachidi, mandorle, anacardi, pistacchi, noci, noci del Brasile, nocciole, noci pecan, noci macadamia.

Inkospor, integratori alimentari di qualità certificata

L’esperienza, la qualità e rigorosità dei processi produttivi e delle materie impiegate rendono i prodotti inkospor i migliori alimenti nel mondo della nutrizione sportiva ed un sicuro supporto per gli atleti professionisti e non, per tutti gli sportivi e per tutti coloro che desiderano svolgere attività fisica o mantenere un organismo efficiente e in ottima forma.

Formazione gratuita a in-Vitality di questo novembre

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in-Vitality 2023

“L’innovazione nella filiera degli integratori alimentari”

La quinta edizione di in-Vitality desidera portare l’attenzione le sfide quotidiane delle aziende italiane della filiera del settore degli integratori alimentari, le quali grazie anche ad un contesto regolatorio italiano positivo, hanno dimostrato grande competenza, investito nel settore e sviluppato prodotti sempre più innovativi consentendo al nostro settore di fare da traino per altri mercati europei e di alimentare l’export.  

Oggi il contesto regolatorio europeo presenta problematiche crescenti (Novel foods, Art. 8, livelli massimi di Vitamine e Minerali, etc.)  che creano incertezza nelle aziende e fanno limitare gli investimenti finalizzati all’innovazione. 

La ricerca e l’innovazione sono i motori dello sviluppo di un’azienda che nel contesto regolatorio europeo sono penalizzate e consentono ad aziende di altri paesi extra UE di avvantaggiarsi e, grazie anche alla globalizzazione e al web, di prendere quote dei nostri mercati.

L’obiettivo del seminario è di far sì che nelle aziende ci sia la giusta consapevolezza e che insieme alle associazioni di settore si intraprendano le azioni necessarie per affrontare tali problematiche.

Interverranno rappresentanti delle associazioni e delle aziende della filiera, tra cui EHPM, Federchimica Gruppo-Miaf, Integratori & Salute e Unione Italiana Food.

Per maggiori informazioni visitare:
www.in-vitality.it

In Italia preoccupa la cattiva alimentazione

Unicusano studia il comportamento degli italiani a tavola ed elabora un quadro che evidenzia, purtroppo, un numero forte e difficilmente superabile di nuovi disturbi legati all’alimentazione: soltanto il 30% della popolazione mangia in modo sano, nel 2023 sono circa 3 milioni le persone affette da disturbi. Tra il 2000 e il 2023 si registra un aumento del +900%; a patire le conseguenze sono bambini e adolescenti ancora in età pre-puberale, che (per fortuna) guariscono in breve tempo, con diagnosi e trattamenti fatti per tempo e cure continuative.
Ci riferiamo a disturbi quali anoressia, binge eating (abbuffate di cibo incontrollabili), bulimia nervosa ed obesità grave, ognuno dei quali con disagi psicologici e psichiatrici alla base. Disturbi che sembrano più presenti nel Centro-Nord Italia (specie in Lombardia, Toscana e Piemonte), mentre gli esperti parlano di fattore 0 della nutrizione, ovvero l’industrializzazione, da qui l’evidenza che i Paesi poveri dell’Asia, dell’Africa e del Sudamerica non sembrano essere toccati da questo tipo di fenomeno.
I fattori di rischio sono individuali (età, personalità, genere) e familiari (dipendenze o disturbi dell’umore in famiglia, vischiosità affettiva, abusi, eccessiva attenzione al giudizio altrui), e arrivano a toccare la dimensione socio-culturale (l’immagine della donna forte e di successo come una donna magra e in forma), passando per diete e decontestualizzazione del cibo. Sono le conseguenze mentali a preoccupare di più: i DNA e i DCA sono disturbi egosintonici, ovvero comportamenti o eventi mentali, quali pensieri ed emozioni, in linea con l’idea di sé, congruenti con l’immagine che si è sviluppata di sé stessi e con l’idea di ciò che può essere desiderabile.

Contrastare il problema di DNA e malnutrizione

Di fatto, pochi seguono un’alimentazione sana: spaventa l’eccessivo consumo di zuccheri semplici e grassi saturi, formaggi, latte, dolci e carne, a discapito di cereali e carboidrati.
È necessario un intervento su più fronti. Occorrono linee guida chiare a livello globale, promuovere un’educazione alimentare basata su diete sicure, come quella Mediterranea, formare e specializzare del personale di competenza, attivare corsi di laurea specifici e professionalizzanti, come pure incontri scolastici, e disporre di una mappa puntuale dei centri specializzati.
Nel frattempo, il futuro della nutrizione si sta delineando: in un’ottica salutista e rispettosa dell’ambiente, emergono i trend plant based, veganesimo, glocalism, regenerative food, carne coltivata ed alimenti alternativi come farine di grillo o altri insetti.
Al centro di discussioni, il mercato della carne sintetica varrà, entro il 2030, 140 miliardi di dollari, portando vantaggi sia a livello nutritivo (e dunque salutare) oltre che climatico-ambientale. Sostituendola agli allevamenti intensivi avremmo il 98,8% in meno di emissioni di gas serra, il 99,7% in meno di consumi del suolo, il 94% in meno di acqua consumata e la metà di quelli di energia elettrica.

Su dati a cura dell’Ufficio Marketing dell’Università Niccolò Cusano
www.unicusano.it

Il bio e naturale di scena al SANA di Bologna

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Tre i settori e cinque i padiglioni previsti per il SANA di Bologna, il salone dedicato al mercato del bio, declinato in Organic & Natural Food, Care & Beauty e Green Lifestyle, in programma dal 7 al 10 settembre. L’evento è promosso da BolognaFiere, in collaborazione con FederBio, AssoBio e Cosmetica Italia, e con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna.
Per questa 35a edizione, gli organizzatori mettono in campo un focus sull’alimentazione sana, bio e naturale. Una Free From Area, curata in collaborazione con la World Gluten Free Chef Academy di Francesco Favorito, riserva spazio alle novità dell’healthy food e del senza per soggetti intolleranti; mentre va in scena anche il Campionato mondiale di pasticceria, pizzeria e pasta fresca gluten free (venerdì 8 e sabato 9 settembre), incentrato sul gluten free buono per tutti (Scopri il regolamento).
Prende forma, con il contributo di V-Label Italia, una Veg Area, tra raw vegan e plant based; spazio anche per l’Osservatorio Erboristico, a cura di Nomisma, e per la presentazione dei dati industriali a cura del Centro Studi di Cosmetica Italia, oltre alle sezioni Breakfast e Aperitivo (in partnership con Slow Wine), proporranno in versione bio prodotti di alta qualità.
Infine, organizzata in collaborazione con il Gruppo Tecniche Nuove e con la rivista L’Erborista, la Via delle Erbe proporrà ad erboristi e professionisti del settore un’area mostra e sette lezioni magistrali sul tema erbe bianche e benefici all’apparato digerente.

Fino al 1° agosto è possibile acquistare i biglietti di ingresso a tariffa agevolata.

www.sana.it
BolognaFiere, Ingressi Ovest Costituzione e Nord
Area Organic & Natural Food (pad. 29 e 30), da giovedì 7 a sabato 9 settembre
Aree Care & Beauty e Green Lifestyle (pad. 21 e 22), aperte anche domenica 10 settembre

 

Cosa mangiare per la salute del cuore?

Foto www.medicalnewstoday.com

A proposito di dieta e rischio cardiovascolare, questa volta fa notizia un nuovo studio che scardina alcune ipotesi e individua sei alimenti associati a un minor rischio di malattie cardiovascolari. Cosa dicono gli esperti?
Lo studio in questione, pubblicato sull’European Heart Journal, promuove un modello dietetico flessibile, fintanto che enfatizzi cibi ricchi in nutrienti, e suggerisce che possiamo consumare alimenti di orgine animale con moderazione, piuttosto che limitarli o evitarli completamente. Non è necessario prediligere prodotti completamente vegetali, anche quantità piuttosto moderate di pesce e latticini sono collegate a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari.
Spazio a frutta, verdura, fagioli, noci, pesce e latticini interi (rispetto a quelli a basso contenuto di grassi); anche la carne con moderazione va bene ed è preferibile scegliere alimenti integrali rispetto a quelli trasformati. Tornano alla ribalta, quindi, i latticini interi. Prima ritenuti responsabili di aumentare il rischio di CVD, ora si evidenzia che possono avere effetti neutri o benefici.
I ricercatori ideano un punteggio dietetico chiamato PURE, per rappresentare una maggiore assunzione degli alimenti legati a minori decessi per CVD. Sulla base di questo, raccomandano di mangiare ogni giorno: 5 porzioni di frutta e verdura, 0,5 porzione di legumi, 1 porzione di noci, 0,3 porzioni di pesce, 2 porzioni di latticini, 0,5 porzioni di carne rossa e 0,3 porzioni di pollame. Questi gruppi di alimenti, se consumati nel loro stato più naturale, possono aiutare a preservare la salute cardiovascolare.
Gli alimenti di origine vegetale contengono sostanze fitochimiche che aiutano a ridurre l’ossidazione e l’infiammazione, contrastando malattie croniche. Evitare gli alimenti trasformati, con additivi, sostanze chimiche e conservanti, contribuisce notevolmente a preservare la salute cardiovascolare, perché sono causa di molte infiammazioni nel corpo.

Grattachecca con la moka

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Il caffè non va in vacanza e durante il giorno diventa un ottimo corroborante per affrontare il caldo. Si va dalla tazzina con il cubetto di ghiaccio, a quello shakerato, dalla crema fino ai cocktail, e poi gelati e sorbetti all’espresso. L’Istituto Espresso Italiano (IEI) propone consigli e ricette di tendenza, per gustare un caffè che aiuti a reuperare energia.
Questa di Essse Caffè è una grattachecca con la moka, realizzata in collaborazione con Sebastiano Caridi, brand ambassador dell’azienda.

Granita al caffè

145 g Caffè ristretto
30 g Sciroppo di glucosio
10 g Zucchero
1 g Gelatina in fogli
5 g Acqua per gelatina

Mixare tutti gli ingredienti, inserirli in un recipiente e riporlo nel freezer. Frustare ogni 15 minuti, fino ad arrivare a consistenza desiderata.

Brioche con il tuppo

500 g Farina 300W
8 g Lievito di birra
75 g Zucchero
15 g Miele
350 g Uova
150 g Burro
1 g Vaniglia
8 g Sale
40 g Acqua

Impastare farina, lievito e liquidi. Aggiungere lo zucchero in due volte. Aggiungere sale, miele e vaniglia. Concludere l’impasto con il burro freddo. Pezzare delle palline da 30g per il fondo e da 10g per il tuppo.
Dopo aver fatto riposare le palline da 30 g, forarle e inserire all’interno i 10 g aggiuntivi. Far lievitare per 4 ore e successivamente cuocere a 170°C per 18/19 minuti.

Panna zuccerata
100 g Panna 35%mg
10 g Zucchero

 

Sebastiano Caridi
Essse Caffè

Ricette estive per idratare i più piccoli

Con l’arrivo dell’estate, oltre ai consigliati 8 bicchieri d’acqua quotidiani, anche le bevande e gli alimenti possono essere una grande fonte di idratazione. Nutripiatto è il kit realizzato da Nestlé, con il contributo scientifico dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, in cinque ricette a base di ingredienti di stagione, per aiutare i più piccoli a mantenersi idratati nei giorni più caldi.
Negli alimenti la quantità di acqua è varia: a contenerne maggiormente sono gli ortaggi e la frutta (75-95%), che danno un valido contributo al raggiungimento dell’apporto giornaliero consigliato. Ma anche latte, yogurt e gelato sono un’ottima fonte di idratazione (un bicchiere da 125 ml di latte apporta circa 110 ml di acqua). “I mesi estivi sono il periodo più opportuno per introdurre nella dieta del bambino nuovi alimenti e ricette che possano aiutarlo concretamente a combattere il caldo estivo e il rischio di disidratazione – spiega Manon Kharzai, docente di Nutrizione Università Campus Bio-Medico di Roma -. Un ottimo alleato, oltre al tradizionale gelato, è la frutta, preparata in vari modi: dal ghiacciolo al frullato o spremuta, fino alla macedonia o omogeneizzata. Un grande contributo in termini di idratazione è dato anche da determinati ortaggi e alimenti freschi come yogurt e latticini.
Passiamo alle ricette.
In La Torretta di Frutta, strato dopo strato le fette biscottate incontrano lo yogurt, il miele e le fragole. Ed è proprio quest’ultimo a dare il maggiore contributo in termini di idratazione: è formato, infatti, al 98% da acqua. Anche lo yogurt bianco, inoltre, contiene molta acqua e sostanze nutritive.

Per una colazione salata, la Bruschetta di pomodoro e ovetto strapazzato accompagnata da uno Smoothie di frutta fresca è un modo per fornire fibre, sali minerali e vitamine.

Pensato come piatto unico, per il pranzo o la cena, il Pesce Finto è un impasto di sgombro e patate bollite, utilizzato come base per ricreare la forma di un pesciolino e sopra, a decorare, vengono poste carote e zucchine bollite insieme ai pomodori. Questa ricetta unisce le proprietà benefiche delle verdure ai benefici nutrizionali dello sgombro.
Per il Risotto carote e zucchine con filetto di sogliola basta unire cipolla, carote e zucchine soffritte al pomodoro e al filetto di sogliola per poi aggiungere il riso e farlo cuocere con qualche mestolo di acqua bollente. Il riso apporta acqua, che si andrà ad aggiungere a quella contenuta nelle verdure fatte saltare in padella.

 

Il Bicchierino alla ricotta è una perfetta estiva realizzata da una base di ricotta vellutata, a cui si aggiungono cereali, mirtilli, un cucchiaio di yogurt e qualche scaglia di mandorla. Insieme allo yogurt e la ricotta, anche i mirtilli sono un’ottima scelta per dare rinfresco e contrastare il caldo estivo con le loro proprietà antiossidanti.

www.nutripiatto.nestle.it

 

Gli integratori per gli anziani

 

A pochi giorni dalla Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani, in programma il 24 luglio, e preso atto dei recenti dati Eurostat che attribuiscono all’Italia lo status di Paese più anziano d’Europa, Integratori & Salute fotografa il ruolo degli integratori nella popolazione over 65 e, in collaborazione con Giovanni Scapagnini, professore di Nutrizione Clinica presso l’Università degli Studi del Molise e vicepresidente della Società Italiana di Nutraceutica SINUT, analizza le caratteristiche e i vantaggi degli integratori alimentari nella terza età.
L’invecchiamento patologico e il rischio di insorgenza di malattie croniche legate all’età sono correlati alla disregolazione dei processi infiammatori. Tra le sostanze cruciali per la regolazione di questi ultimi ci sono gli acidi grassi essenziali. Adeguati livelli di Omega 3, che possiamo assumere solo con la dieta e l’integrazione, aiutano a mantenere in salute il nostro organismo, perché hanno effetti sulla salute del cuore e del cervello e danno origine a molecole che controllano l’infiammazione. Gestire i processi infiammatori significa ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache o il diabete, malattie neurodegenerative e altre condizioni di rischio legate all’avanzare dell’età.
Integratori & Salute commissiona anche uno studio dal Future Concept Lab per indagare il consumo di integratori tra gli over 65. Negli ultimi 12 mesi, l’83% ha utilizzato almeno un integratore; agli integratori per le ossa e le articolazioni vi ricorre il 43%; tra i più scelti vi sono anche quelli per i problemi intestinali e il benessere cardiovascolare.

Le vitamine alleate della terza età

Recenti review evidenziano come l’assunzione di vitamina D abbia effetti sul sistema immunitario, neurologico e sull’apparato muscolo-scheletrico, oltre a preservare le funzioni cognitive. Altrettanto utile, soprattutto dopo i 65 anni, è la B12, indispensabile per la formazione dei globuli rossi e per il buon funzionamento del sistema nervoso. Per l’assunzione della prima occorre l’esposizione ai raggi solari, spesso insufficiente in soggetti che hanno superato i 60 anni e che rischiano maggiormente la comparsa della osteoporosi; l’assorbimento della seconda può manifestarsi con una certa difficoltà, a causa dei cambiamenti delle funzionalità gastriche o della ridotta assunzione di alimenti che ne sono ricchi, quali carne, pesce e latticini.
Ecco che ricorrere agli integratori rappresenta un valido supporto.
“Gli integratori a base di calcio, vitamina D e altri minerali contribuiscono a mantenere una buona densità ossea e a ridurre il rischio di fratture. Gli integratori di proteine e aminoacidi, come la leucina, possono preservare e migliorare la massa muscolare”, spiega Scapagnini, che ricorda come dopo i 65 anni il fabbisogno giornaliero di proteine aumenta da 0,8 a 1,2 g/kg, e nel caso di malattie croniche può toccare i 2 g/kg al giorno (quantitativi difficilmente presenti nell’alimentazione degli anziani). La vitamina D ha un importante effetto benefico per il sistema immunitario; la C è un prezioso antiossidante.

I multivitaminici per il declino cognitivo

L’assunzione giornaliera di un multivitaminico sembrerebbe in grado di preservare la memoria, rallentando il peggioramento delle funzioni cognitive in età avanzata. È quanto emerge da uno studio dei ricercatori della Columbia University e del Brigham and Women’s Hospital di Boston, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition. La memoria è risultata migliorata per le persone che assumevano un multivitaminico quotidiano, stimando un guadagno di tre anni di capacità funzionali, con benefici maggiori nei cardiopatici.

Probiotici e sali minerali

Il microbiota intestinale svolge un ruolo significativo nel processo di invecchiamento in salute. Quando equilibrato e diversificato è associato a una migliore funzione intestinale, a una riduzione delle infiammazioni e a una serie di altri benefici. L’assunzione di probiotici favorisce un equilibrio del microbiota intestinale.
Integratori di sali minerali o bevande elettrolitiche potrebbero essere una scelta intelligente per reidratarsi durante la calda stagione, per ripristinare gli elettroliti persi attraverso la sudorazione. “Magnesio e potassio sono molto importanti per il mantenimento dell’equilibrio idrico e del corretto funzionamento del corpo”.

www.integratoriesalute.org

Gli effetti della dieta vegana (e non) su memoria e qualità del sonno

 

L’alimentazione influisce su molti aspetti delle nostre prestazioni fisiche e mentali, su questo i ricercatori sono d’accordo. Una dieta vegana, per esempio, è associata a condizioni cardiovascolari e cerebrovascolari superiori; una dieta ad alto contenuto di frutta e verdura, come quella mediterranea, riduce il rischio di malattie neurodegenerative e migliora le prestazioni cognitive. L’ipotesi secondo cui il consumo di prodotti di origine animale aumenti le prestazioni della memoria sembra invece non reggere più, a quanto si legge sulla rivista Clinical Nutrition Open Science, in un’analisi dedicata agli effetti della dieta sulla memoria e sulla qualità del sonno con soggetti suddivisi nelle categorie vegani, vegetariani, pescatari, onnivori con basso consumo di carne/pesce e onnivori con alto consumo di carne/pesce.

Lo studio in questione, condotto presso l’Università di Birkbeck, a Londra, rileva un effetto significativo del genere, che favorisce le donne rispetto ai maschi nella memoria generale e un effetto marginalmente significativo della dieta sulla memoria a breve termine, con diete a base vegetale, che mostrano prestazioni superiori rispetto alle diete a base animale. Non è stato riscontrato, invece, alcun effetto significativo della dieta sulla qualità del sonno.