Hanno una capacità antiossidante più elevata anche di mirtilli, melograni, ciliegie e barbabietole, alimenti comunemente noti per questo potere. Sono i pistacchi, quelli coltivati in California per esattezza, oggetto di rivelazione alla Cornell University, nell’ambito di un’analisi volta a determinarne la composizione in termini di composti fitochimici e la capacità di inibire – in ambiente di laboratorio – la crescita di cellule tumorali.
Se i loro benefici per la salute erano già noti e dimostrati, quest’ultima evidenza sorprende gli stessi ricercatori, che correlano l’elevata capacità antiossidante alla combinazione o all’interazione dei composti presenti al loro interno.
Ricapitolando, i pistacchi americani contengono un’ampia varietà di sostanze fitochimiche, carotenoidi, fenolici e flavonoidi. Gli estratti fitochimici, nello specifico, mostrano un’elevata attività antiproliferativa contro le cellule del cancro al seno (la più elevata), al fegato e al colon, senza al contempo generare citotossicità alle cellule. E fungono anche da proteina completa, perché contengono tutti e 9 gli aminoacidi essenziali in quantità adeguate, utili per le necessità di qualsiasi persona (a partire dai 5 anni).
Una loro porzione (circa 49 pezzi) è fonte di rame, proteine, fibre, vitamina B6, fosforo e tiamina. Sono perfetti, quindi, come spuntino.