Il 14 novembre, Giornata mondiale del diabete, rappresenta un’occasione per cominciare ad apportare alcuni cambiamenti al nostro stile di vita, per fermare o ritardare la progressione del prediabete verso la diagnosi della patologia conclamata, che richiede significativi cambiamenti nella dieta, un costante monitoraggio della glicemia e l’assunzione di farmaci. Il prediabete è definito anche ridotta tolleranza al glucosio o alterata glicemia a digiuno: i livelli di glucosio nel sangue sono superiori al normale ed è questa una condizione che precede la quasi totalità dei casi di diabete. Fare esercizio fisico, prestare attenzione al contenuto di zuccheri degli alimenti e limitarne l’assunzione, consumare più frutta e verdura e accrescere l’apporto di cereali integrali e fibre può aiutare a prevenire la progressione.
Non sono necessari cambiamenti radicali per migliorare il metabolismo del glucosio. Un recente studio clinico controllato, finanziato dall’Almond Board of California, ha determinato l’effetto del consumo di mandorle sui fattori di disfunzione metabolica, tra cui glucosio nel sangue, lipidi, insulina e altri marker infiammatori selezionati, in adolescenti e giovani adulti. Nel gruppo delle mandorle, l’HbA1c (una misura del controllo della glicemia a lungo termine che funge anche da criterio diagnostico per prediabete e diabete) è diminuita significativamente; il consumo di mandorle ha ridotto significativamente il colesterolo totale e il colesterolo LDL cattivo, mantenendo inalterati i livelli di colesterolo HDL buono.
Anche un gruppo di ricercatori dell’Università della California, Merced, ha dimostrato che, per le matricole del college che saltavano la colazione, uno spuntino mattutino a base di mandorle ha contribuiv a conservare meglio i livelli protettivi di colesterolo HDL e migliorare gli indici di regolazione della glicemia. Nel corso delle 8 settimane di studio, le mandorle hanno raddoppiato l’indice Matsuda (una stima indicativa della sensibilità all’insulina) con effetti positivi anche su altri indicatori glucoregolatori e cardiometabolici.