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Quante proteine in un piatto a base vegetale?

 

Le proteine sono nutrienti essenziali per la crescita e la riparazione delle cellule e dei tessuti, per questo motivo ai vegetariani si chiede spesso quale sia la loro fonte proteica principale. Nonostante le proteine vengano associate con prodotti di origine animale, molti piatti vegetali ne contengono in abbondanza. E fintanto che le proteine provengono da una varietà di fonti, vegani e vegetariani possono facilmente soddisfare il loro fabbisogno giornaliero.
Secondo i dati del Consiglio europeo di informazione sull’alimentazione (EUFIC), un piatto di spaghetti al ragù di lenticchie contiene 19,2 g di proteine, un’insalata di quinoa e pistacchi 19,9, un burrito di fagioli 22,4 e 32,8 una poké bowl con tofu, miglio, fagioli rossi e semi di zucca; un BBQ a base vegetale ne contiene 24,8 g, un porridge (preparato per esempio con semi di chia, mandorle, fiocchi d’avena e bevanda di soia) 21,1, una colazione all’inglese 33,9 e un piatto di hummus e fagioli giganti greci 20,1 g.
Per coloro che seguono una dieta vegetariana è necessaria un’attenzione alla pianificazione dei pasti, al fine di evitare carenze nutrizionali. Le proteine non sono l’unico nutriente da monitorare, ma anche le vitamine B12 e D, calcio, ferro, zinco e acidi grassi omega-3. Esistono tuttavia diverse evidenze scientifiche che dimostrano i vantaggi di una dieta a base vegetale: vi è una correlazione tra i soggetti che seguono una dieta a base vegetale e un rischio ridotto di alcune malattie, incluse quelle cardiopatiche, alcuni tipi di cancro e il diabete di tipo 2.
Le nostre scelte alimentari quotidiane influiscono, quindi, sulla nostra salute ma anche sull’ambiente. Attualmente, il sistema alimentare globale contribuisce a circa il 20-35% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra ed è uno dei principali motori della conversione del suolo, della deforestazione e della perdita di biodiversità. In generale, i prodotti animali come manzo, agnello e latticini hanno un impatto ambientale (ovvero utilizzare più risorse e produrre più gas serra) rispetto a fonti vegetali come soia, noci e legumi.
Cambiare i modelli dietetici per includere cibi vegetali più sani può giovare alla nostra salute e al pianeta, ma è importante ricordare che seguire un’alimentazione sostenibile non significa solo ridurre i prodotti animali, ma anche diminuire lo spreco alimentare, mangiare più cibo locale e stagionale e scegliere imballaggi più sostenibili.

www.eufic.org

 

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