Sono i micronutrienti responsabili di molti processi biologici e, se la maggior parte di loro viene fornita dalla sola dieta, alcuni di noi ha bisogno di assumerli anche in forma aggiunta, con integratori e miltivitaminici. Ma qual è l’apporto giornaliero consigliato? Il Medical News Today riporta i valori suggeriti dalla Food and Drug Administration (FDA), con la raccomandazione dell’esperta di rivolgersi ad un medico, perché il consumo eccessivo di determinati nutrienti può avere effetti negativi.È possibile, infatti, consumare troppe vitamine e minerali. Nella maggior parte dei casi no, specie se assunte con la dieta, ma potrebbe accadere quando si assumono multivitaminici e integratori. La tossicità di vitamine e minerali è rara e si verifica solo se consideriamo quantità molto elevate, e comunque non tutti sono dannosi se consumati in eccesso. Le vitamine idrosolubili (C e B per esempio) si dissolvono nell’acqua, quindi il corpo di solito elimina l’eccesso nelle urine. Quelle liposolubili (che includono A, D, E, K) si dissolvono in grassi e oli: i tessuti grassi e il fegato li immagazzinano e possono accumularsi nel tempo, portando – in alcuni casi – a livelli tossici, ma non tutte sono dannose. È generalmente sicuro consumare un eccesso di vitamina D per esempio, anche se le persone dovrebbero evitare di farlo per lunghi periodi. Anche il consumo eccessivo di calcio, magnesio, zinco e selenio può avere effetti negativi. In linea generale, il corpo utilizza ogni micronutriente in modo diverso ed ognuno può causare sintomi diversi.Discorso a sé va fatto sui rischi dei multivitaminici. Se è vero che i regimi alimentari vegetariani o vegani, come quelli seguiti da soggetti con allergie o intolleranze alimentari, possono essere carenti di determinati nutrienti, e in questo caso è bene integrare con vitamine, minerali o entrambi (gli esperti suggeriscono vitamina B12, iodio, zinco e ferro per i vegani), i multivitaminici contengono livelli elevati di sostanze nutritive che una persona potrebbe già assumere con la dieta. In riferimento ai valori espressi in tabella nella nota medica online, la FDA definisce le linee guida per le quantità utilizzando il valore giornaliero consigliato (DV), un utile punto di partenza ma non il solo termine utilizzato dagli esperti, poiché le esigenze nutrizionali individuali variano a seconda di molti fattori, come l’età, il peso corporeo, la salute generale, gravidanza e allattamento.Mentre per capirci di più quando leggiamo le etichette, è bene ricordare alcune abbreviazioni: DV è utilizzata per indicare la quantità raccomandata di un determinato nutriente da consumare ogni giorno; la dose giornaliera raccomandata (RDA) sta per l’assunzione raccomandata di nutrienti che soddisfa i requisiti nutrizionali della maggior parte delle persone sane; AI (assunzione adeguata) viene riportata nel caso in cui i ricercatori non hanno prove sufficienti per calcolare una RDA di un nutriente specifico e fanno una stima che riflette la ricerca più recente. Il livello di assunzione superiore tollerabile (UL) indica la quantità massima che una persona può consumare senza subire effetti negativi; e poi esiste la dicitura DRI, ovvero assunzione dietetica di riferimento, che include RDA, AI e UL.