Che si tratti della 5:2, della High Protein o della Dukan, pare che la moda delle diete cambi ad ogni stagione. Ma se quelle a basso contenuto di carboidrati potrebbero avere raggiunto il picco intorno al 2004, secondo una nuova ricerca di Mintel potrebbero vivere una fase di rinascita in Europa. Dal report si evince infatti che nel Vecchio Continente, tra il 2008 e il 2013 sono raddoppiati (+95%) i lanci di nuovi prodotti alimentari e bevande che si richiamano ad un basso contenuto di carboidrati.
Per di più, le categorie più popolari sono quelli tradizionalmente associate agli zuccheri. Infatti, nel 2013 il 10% dei lanci di prodotti low carb ha riguardato paste alimentari, il 10% ingredienti o miscele per prodotti da forno, il 9% pane e l’8% snack, cereali e barrette energetiche. Oggi, i primi tre Paesi in Europa in testa a questa classifica sono la Francia, con il 17% dei lanci di prodotti a basso contenuto di carboidrati nel 2013, seguita da Germania e Spagna, che coprono entrambe il 15% del totale.
Secondo Laura Jones, analista di Scienze dell’Alimentazione di Mintel, le diete low carb sono diventate famose con l’avvento della dieta Atkins, che ha raggiunto il suo picco di popolarità nel 2004. Da allora il numero dei seguaci della dieta è scemato e a livello globale si è assistito ad un calo nel lancio di nuovi alimenti e bevande low carb. Tuttavia, la dieta Atkins è riuscita a rendere i consumatori molto piùconsapevoli della quantità e della qualità dei carboidrati che consumano e questo livello di fondo di consapevolezza è rimasto in molti. Dal momento che recentemente, in tutta Europa, il lancio di prodotti a basso contenuto di carboidrati ha iniziato a includere una più ampia gamma di prodotti normalmente associati ai carboidrati, si ritiene che questa ragione sia uno dei fattori alla base della nuova ondata di lanci di prodotti di questo tipo.
Inoltre, sembra che i prodotti ad alto contenuto proteico stiano contribuendo alla rimonta dei prodotti low carb, dal momento che, fra il 2008 e il 2013, risulta in crescita del 57% il lancio di prodotti che segnalano in etichetta sia il basso tenore in carboidrati che quello elevato in proteine.
In effetti, sembra che l’appeal degli alimenti ad alto contenuto di proteine, da solo, stia promuovendo l’innovazione di prodotto, tanto che i claim sull’elevato tenore proteico sono in aumento in un’ampia gamma di prodotti. I lanci di nuovi prodotti di questo tipo sono infatti triplicati negli ultimi cinque anni in Europa, con un +260% nel 2013 rispetto al 2008.
In particolare, sembra che la crescita sia stata trainata da snack, yogurt e piatti pronti. Quest’anno, in Europa, del totale delle introduzioni di nuovi prodotti che reclamizzano l’alto contenuto di proteine, gli snack hanno coperto il 24% ed i prodotti elaborati a base di pesce, carne e uova il 15%.
Inoltre, siccome le proteine promuovono il senso di sazietà, costituiscono una componente importante nel controllo del peso, e la ricerca di Mintel dimostra che i nuovi prodotti lanciati in Europa che si riferiscono alla capacità di saziare sono aumentati del 164% fra il 2008 e il 2013.
I prodotti low carb occupano ancora una posizione relativamente di nicchia nel mercato e anche se non potranno mai rivolgersi a tutti i consumatori, il fiorire in Europa delle alternative di questo tipo dimostra il tentativo di aumentarne l’appeal. Oltre a far leva sul basso contenuto di carboidrati dei prodotti, viene anche evidenziata la presenza o l’assenza di altri nutrienti, e spesso vi si associa il claim sull’elevato tenore proteico, che rende il prodotto più interessante rispetto a quelli in cui si menziona solo la caratteristica “low carb”. Poiché questi ultimi spesso non riescono a produrre lo stesso senso di pienezza delle controparti tradizionali, proprio per il ridotto tenore in zuccheri, nella loro formulazione si può sfruttare il potere saziante delle proteine per dar luogo ad alimenti più soddisfacenti.
Inoltre, c’è anche spazio per ulteriori significative opportunità di business per i prodotti iper-proteici. Ad esempio, il 66% dei polacchi, il 61% degli spagnoli, il 51% degli italiani, il 51% dei tedeschi e il 48% dei consumatori francesi sarebbero interessati a provare il pane ad alto contenuto proteico. Nel contempo, i claim riguardanti l’elevato tenore in proteine potrebbero avvantaggiare alcune categorie di prodotti, come il formaggio, offrendo un messaggio di marketing più positivo di quello sul contenuto di grassi. Infatti, il 72% dei francesi e spagnoli, il 71% dei polacchi, il 64% dei tedeschi e il 61% dei consumatori italiani credono che mangiare formaggio sia un buon modo per assumere proteine.
Intanto, i prodotti lattiero-caseari sono una buona fonte di proteinenaturali – caratteristica utilizzata come base per i claim che ne rivendicano l’elevato tenore proteico – tanto che il latte si è guadagnato nel corso degli ultimi anni la nomea di bevanda ideale per gli sportivi. Basti pensare che il 52% dei consumatori italiani, il 49% dei francesi, il 45% degli spagnoli e il 37% dei tedeschi ritiene il latte ottimo da bere durante l’esercizio fisico, mentre uno su cinque consumatori nel Regno Unito (20%) pensa che sia un buon drink sia durante che dopo lo sport.
Secondo Chris Brockman, analista senior di Mintel che si occupa di alimenti e bevande nel mondo, l’aura salutistica dei latticini deriva dalla bontà naturale del latte, cioè sulla sua ricchezza di proteine, calcio e sali minerali, che ne fanno una bevanda nutrizionalmente più ricca degli sport drink commerciali. L’alto tenore di potassio e sodio lo rendono ideale per la reidratazione e continuano le ricerche volte a comprenderne il ruolo e le potenzialità per reidratare, ristorare e riparare. E mentre il latte viene sempre più riconosciuto come bevanda adatta agli sportivi, in futuro crescerà l’attenzione su quantità, qualità e rapporto fra le sue diverse proteine,come siero e caseina. Si prevede che in futuro compariranno sul mercato nuove bevande a base di latte frutto di una più mirata ricerca scientifica, specificamente dedicate agli sportivi, proposte probabilmente in diverse formulazioni adatte al prima, dopo e durante l’attività. Tuttavia, se i produttori vorranno trarre giovamento da questa tendenza, dovranno lavorare sulla percezione diffusa fra i consumatori che il latte sia meno rinfrescante delle bevande a base di carboidrati, al fine di aumentarne l’appeal.