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Verso l’accettazione dei cibi futuri

Cruciali i risultati di un recente studio che analizza il ruolo di fiducia e percezione per l'intenzione al consumo

 

 

Siamo davvero pronti al consumo dei cosiddetti cibi del futuro? Le alternative alla carne a base vegetale, per esempio. I cosiddetti PBMA contribuiscono ad sistema alimentare più sostenibile, ma il consumatore ne sa ancora poco al riguardo. Fiducia e percezione potrebbero spiegare l’intenzione al consumo: comprenderne il ruolo è un prerequisito per prevederne la domanda futura.
Da questo punto di vista, risultano cruciali i risultati di un recente studio condotto presso lo Scotland’s Rural College di Edimburgo, e apparso sul British Food Journal, che vira la linea di ricerca ai driver e agli ostacoli alle intenzioni di consumo, anziché esaminare le caratteristiche del prodotto e i fattori determinanti (ti tipo sensoriali o commerciali) delle decisioni dei consumatori. La finalità è guidare l’orientamento al mercato.
I ricercatori, dunque, stimano regressioni logistiche ed analisi di mediazione per determinare le associazioni tra le intenzioni di consumo nei confronti della PBMA e una gamma di variabili di fiducia e percezione, rilevando che la maggior parte degli intervistati (adulti cinesi) si fida delle autorità di regolamentazione della sicurezza alimentare e degli standard di etichettatura e composizione. In molti percepiscono la carne come più gustosa del PBMA; riguardo all’intenzione di consumo, chi la percepisce come una scelta migliore per l’ambiente e con minori rischi per la sicurezza alimentare mostra una maggiore probabilità di mangiarla; le intenzioni di consumo di PBMA sono più elevate tra coloro che esprimono fiducia nelle autorità di regolamentazione della sicurezza e dei promotori indipendenti.

 

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