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Vitamina D per ossa più sane e meno fratture

 

 

Nel nostro Paese, l’osteoporosi coinvolge il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni. È una delle principali cause di frattura da caduta, insieme al basso apporto alimentare di vitamina D, come si legge nella sezione Mind the gap del sito IADSA.
Integratori Italia, associazione nazionale aderente a Confindustria, fa il punto sull’importanza della vitamina D per ridurre il problema e i costi che ne derivano. Sembrerebbe infatti, lo provano alcuni dati pubblicati su Frost & Sullivan, che sul periodo 2016-2020 (coma da studio condotto) sarebbe stato possibile ottenere un risparmio economico dall’uso di alcune sostanze nutritive presenti negli integratori, in una popolazione over 55 affetta da patologie croniche con gravi impatti sociali e a rischio di complicanze. Gli integratori con calcio e vitamina D, in particolare, potrebbero far risparmiare circa 4 miliardi di euro per anno, in Europa, riducendo il rischio di fratture del femore e del bacino e di fratture in generale.
Un rapporto sulla prevenzione delle cadute tra gli anziani dell’OMS evidenzia prove in aumento che sostengono che l’assunzione di calcio e vitamina D migliora la massa ossea tra le persone con bassa densità ossea, riduce il rischio di osteoporosi e quindi di caduta. Anche la Commissione europea riconosce la vitamina D come alleato della salute delle ossa; in una nota si legge che “aiuta a ridurre il rischio di caduta associato all’instabilità posturale e alla debolezza muscolare”. Migliora la funzione muscolare, la forza e l’equilibrio; l’indicazione può essere utilizzata solo per gli integratori alimentari che forniscono almeno 15 μg di vitamina D per dose giornaliera e l’effetto benefico si ottiene con un’assunzione giornaliera di 20 μg.

 

IADSA

 

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