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Il tè può davvero prevenire il cancro?

 

 

Prevenire il cancro o migliorare la nostra salute in generale. Di questo si è discusso in un recente simposio sui benefici del tè, il sesto appuntamento scientifico internazionale organizzato dal Tea Council degli Stati Uniti, per richiamare l’attenzione su una nuova ‘scienza’ del tè e riunire esperti e ricercatori da tutto il mondo in una discussione sullo stato attuale delle conoscenze e le lacune nella comprensione dei sui benefici per la nostra salute. I ricercatori, dal canto loro, esprimono però la necessità di produrre ulteriori evidenze (e di migliore qualità), inclusi analisi più ampie e studi clinici randomizzati, per provarne gli effetti sulla salute cardiovascolare e cognitiva, la funzione immunitaria e la possibilità di ridurre il rischio di cancro.
Sull’argomento il Medical News Today propone un distinguo dei diversi tipi di tè e flavonoidi. È la seconda bevanda più consumata al mondo, dopo l’acqua; ve ne sono quattro tipi, bianco, verde, Oolong e nero, tutti derivano dalla stessa pianta, la Camellia sinensis, ma differiscono per il modo in cui vengono lavorati dopo la raccolta, che influisce sulla composizione chimica e sugli effetti. Nel tè ritroviamo una vasta gamma di componenti che hanno attività biologica, inclusi flavonoidi, L-teanina e caffeina; le catechine, in particolare, hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Il tè verde viene tostato prima che possa ossidarsi e contiene livelli elevati di catechine; il tè nero può ossidarsi e ne possiede di meno, al contempo contiene quantità maggiori di thearubigins e theaflavine, flavaonoidi con specifiche proprietà antiossidanti.
Veniamo agli studi. Numerose analisi osservazionali associano il consumo di tè a miglioramenti nella funzione cognitiva. Ogni tazza di tè contiene circa 35-60 mg di caffeina, che possono contribuire all’aumento dell’attenzione e al miglioramento dell’umore; la teanina aumenta l’attenzione riducendo l’ansia e lo stress. Se assunte insieme, teanina e caffeina portano ad un maggiore aumento dell’attenzione rispetto a entrambi i componenti da soli.
I flavonoidi presenti nel tè possono esercitare effetti protettivi anche contro il comune declino cognitivo e la demenza legati all’età e la protezione fornita potrebbe essere più forte per la demenza vascolare, spiegano gli esperti. Vengono associati ad un minor rischio di malattie cardiovascolari e condizioni metaboliche, incluso il diabete. I loro effetti positivi sulla salute cardiometabolica sono associati a una minore infiammazione e stress ossidativo, una migliore regolazione della glicemia e dei livelli lipidici, microbioma intestinale più sano ed effetti protettivi sui vasi sanguigni.
Le prove per la riduzione del cancro restano limitate. I ricercatori riportano molti studi preclinici plausibili, ma occorrono ulteriori ricerche per confermare questo tipo di benefici negli esseri umani. Se per il rischio di cancro delle vie biliari, della mammella, dell’endometrio, del fegato e orale la letteratura offre prove limitate, sono inconcludenti quelle per il resto dei siti di cancro.
Quali sono gli effetti sulla funzione immunitaria? La ricerca attuale mostra che le catechine del tè possono agire direttamente su una varietà di virus e batteri per impedire loro di attaccarsi e quindi bloccarne l’ingresso nei tessuti ospiti, inibirne la replicazione e limitarne la diffusione. Possono anche migliorare la risposta anti-patogena delle cellule immunitarie dell’ospite e combattere i patogeni ed eliminare l’infezione. In secondo luogo, le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie del tè verde aiutano a prevenire i danni ai tessuti causati da un’eccessiva infiammazione in risposta a un’infezione. Potrebbero, inoltre, aiutare ad alleviare i sintomi delle malattie autoimmuni, come la malattia infiammatoria intestinale e l’artrite reumatoide.
Restano, infine, da affrontare alcune aree chiave della ricerca futura sul tè e sul perché, per esempio, alcuni integratori di tè verde sembrano essere associati alla tossicità epatica e quali composti sono responsabili di questi effetti. Il tè ha, infatti, anche effetti collaterali, come un ridotto assorbimento di ferro, maggiore ansia e irrequietezza. Per questi motivi, gli studiosi vogliono studiare le proprietà relative alla salute dei vari composti.

 

www.medicalnewstoday.com

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